Just like a day

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  1. Alex Moore
     
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    Il passo della giovane ragazza affondava sempre di più nelle foglie che erano cadute dagli alberi del Lago Nero. Il suo sguardo era volto verso l'alto alla ricerca di qualcosa di strano. Quella mattina Alex si era svegliata di buon umore dalla sua camera nella sala comune della sua casa. Quando aveva finito di vestirsi, indossando rigorosamente la divisa scolastica, uscì dalla sala e si recò verso la Sala Grande per fare colazione prima di uscire fuori per prendere una bella boccata d'aria. Dopo aver fatto una buona colazione, di succo di zucca e dei buon pancake, la Moore, dopo essersi attentamente pulita, si alzò dalla tavolata della sua casata e si dirisse verso l'uscita. Percorse un bel po' di tragitto prima di arrivare ai Giardini del Lago Nero. Ed eccola intenta a cercare qualcosa verso l'alto, forse un passerotto oppure una civetta, fatto sta che da quando era uscita sentiva uno strano cinguettio. Nella sua mente, nel frattempo, pensava a come sarebbe bello poter volare. Chissà un giorno ci sarebbe riuscita. Forse si sarebbe unita alla sua squadra di Quidditch, ma forse quel momento era ancora lontano. Decise di riabbassare lo sguardo, puntandolo questa volta verso l'immenso Lago Nero, le quali acque splendevano immensamente. Stranamente, anche se la giornata era molto autunnale, tirava un leggero vento che le muoveva i biondi capelli e il suo mantello, il sole specchiava sopra al cielo, il quale, quest'ultimo, era ricoperto da qualche nuvola sparsa. Affondando ancora le scarpe della divisa sul terreno, la ragazza avrebbe deciso di sedersi sotto un grande albero, così da godersi la giornata al meglio. Dopo aver raggiunto l'albero, Alex si sedette sotto di esso. Fece un bel sospiro, godendosi quell'aria salubre e iniziò a guardare intorno a sé.
     
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    Andromeda trascorreva ora nel suo ufficio, aggiustando e sistemando cose burocratiche. In quella giornata decise che, dopo aver sistemato altri due documenti, avrebbe fatto una bella passeggiata ai Giardini del Lago Nero. Completato le ultime cose, la preside della scuola, uscì dal proprio ufficio, chiudendolo a chiave. Lo strascico del vestito nero che indossava, ''cammino'' insieme a lei per tutto il tragitto. I tacchi invece facevano risuonare il pavimento sotto di lei. Il viso della donna era stanco, anche se lei avrebbe cercato in tutti i modi di non farlo vedere. Non aveva dormito per ore. Purtroppo le cose burocratiche non erano le uniche cose che la preoccupavano. Giorni fa dal Ministro della Magia. Nuovi allarmanti situazioni stavano succedendo nel mondo magico, dopo le sparizioni di alcuni concittadini, ora toccava alla sparizione di alcuni reperti magici rubati, a quanto diceva la lettera, dal Ministero della Magia. Nella missiva inoltre c'era anche scritto di mettere più protezione a Hogwarts. La preside lo avrebbe sicuramente fatto, aveva alcune l'incolumità dei propri studenti, infondo le famiglia avevano mandata i propri figli in quella scuola, sapendoli al sicuro.
    Andromeda si soffermò per vari minuti vicino alla grande scalinata, prima di scendere e dirigersi verso i Giardini. Avrebbe salutato qualsiasi studente che ci fosse stato, mentre con aria solenne camminava verso la sua meta. Arrivata al Lago Nero, gli occhi glaciali della preside scrutavano l'orizzonte. La giornata era piuttosto bella, anche se tirava un leggero venticello che le faceva muove lo strascico e alcune ciocche di capelli che erano caduti dal suo chignon. La signora Clarke iniziò a camminare e ad osservare il panorama. Si ricordava ancora i suoi primi giorni la al lago, le sue prime emozioni, le sue prime amicizie. Ora si trovava in un modo totalmente diverso, che un po' la preoccupava. Facendo un bel respiro continuò a camminare. Il suo sguardo poi si soffermò su una giovane ragazza seduta sotto un'albero. La giovane donna decise di andare a ''investigare'' di certo non si era mai troppo prudenti. Man mano che si avvicinava notò che era semplicemente una studentessa di Hogwarts. -Buongiorno signorina... esclamò verso la giovane studentessa ..non è una splendida giornata?- affermò sorridente, con voce calma e serena, mentre guardava verso il lago nero.
     
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  3. Alex Moore
     
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    Nella mente di Alex alcuni ricordi della sua infanzia le tornarono. Anche vicino a dove abitava lei, anche se un po' lontano, c'era un lago, dove si recava quasi sempre con la sua famiglia. Ricorda ancora come si divertiva con sua cugina e ricorda ancora le prima volte che aveva imparato ad usare la magia, anche se involontariamente. Sua cugina purtroppo era nata senza poteri, anche se i suoi genitori erano entrambi maghi. Questa a Alex le dispiaceva molto e per questo che si è affezionato tanto a lei. Mentre la sua mente viaggiava tra i ricordi, una voce femminile la richiamò alla realtà. La Moore, rivolse lo sguardo verso la figura che le stava rivolgendo la parola. Per un attimo rimase lì affissarla, non capendo se ciò che stava vedendo era reale. Sicuramente lo era, ma era strano che quella persona le rivolgesse la parola al meno per lei. Subito si alzò di scatto e si pulì la divisa. -Si..emhh, vero- avrebbe affermato verso la preside della scuola, sorridendo in modo imbarazzante. Non si aspettava di certo di incontrare la preside Clarke quel giorno. -Buongiorno preside- avrebbe detto solo inseguito verso lei, continuando a sorridere. Non sapeva davvero cosa fare in quei momenti, se parlare o meno. Forse restare zitta sarebbe stata una cosa da maleducati, ma davvero non sapeva che dire in quelle occasioni.
     
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    Ripensare a quella lettera le faceva venire un magone allo stomaco. In quei momenti doveva pensare all'incolumità dei suoi studenti. Avrebbe dovuto di certamente aumentare la sicurezza, sia diurna che notturna, sopratutto notturna. Il suo sguardo era pieno di risentimento, ma la cosa principale che doveva fare era rassicurare i suoi studenti, parlare con una di essi sicuramente sarebbe stato molto utile. La ragazza era alquanto imbarazzata, si poteva capire dal suo tono di voce. La capiva, era strano che la preside le rivolgesse una parola, ma infondo era umana pure lei, solo che aveva un lavoro molto arduo. Buongiorno anche a lei signorina?... le domandò, sempre con tono calmo ma autoritario. Un rumore fece sussultare la donna, la missiva l'aveva davvero terrorizzata. Si voltò verso quel rumoro, ma non appena mise lo sguardo su di esso, capì che era una semplice foglia che era caduta sul terreno insieme alle altre. Cercò di calmarsi. Per lei era una cosa inaudita spaventarsi, per di pù fallo davanti ai suoi studenti. Fece un bel respiro e rivolse lo sguardo verso la ragazza -Non è bello qui? disse rivolgende nuovamente la parola alla giovane studentessa.
     
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  5. Alex Moore
     
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    Alex era alquanto imbarazzata e si poteva notare dal suo comportamento. La preside le aveva chiesto, anche se non esplicitamente, il suo nome. -Mi scusi preside. Mi chiamo Alex..Alex Moore- disse sorridendo verso la preside Clarke. Per un momento la rappresentanti di Grifondoro venne richiamata all'attenzione da un rumore. Nella preside scorse un leggero sussulto provocato da quest'ultimo. Non capiva del perché si fosse spaventato o altro, ma notava in lei una certa preoccupazione e stanchezza. Forse il lavoro da preside era molto difficoltoso. Non ci diede peso e distolse anche lei per un attimo lo sguardo per rivolgerlo verso il lago nero. Era così perfetto e rilassante, se fosse stato per lei sarebbe rimasta lì per tutta la giornata, ma gli impegni scolastici la richiamavano sempre. La voce della preside Clarke le fece rivoltare nuovamente il suo sguardo verso di lei. Sì, davvero bello- avrebbe affermato rispondendo alla sua domanda. E' aveva assolutamente ragione, quel posto era così idilliaco. Il suo sguardo si perdeva nell'immensità del panorama che offriva.
     
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    La giovane studentessa si presentò. Il suo nome era Alex, Alex Moore. Purtroppo non ebbe mai il piacere di conoscerla prima d'ora. Vero che sicuramente l'avrà vista in aula di Astronomia, essendo professoressa di quella specifica materia, ma anche durante i pasti l'avrà intravista anche solo di sfuggita. -È un piacere conoscerti Alex- avrebbe detto sorridente verso la ragazza. Era così bello poter parlare con i propri studenti, era una soddisfazione poterli conoscere più da vicino. Poter parlare a quattro occhi era un'occasione in più per poter sapere come si sentivano in quelle mura, se si sentivano protetti o meno. Lei sperava tanto che i suoi studenti sapessero che quel luogo sarebbe stato sempre sicuro, avrebbe fatto di tutto per farlo rimanere così. Nel caso non avesse più potuto proteggerli, li avrebbe rimandati alle loro case, chiedendoli scusa e si sarebbe dimessa dal suo ruolo, perché se lei non poteva garantirli sicurezza, perché avrebbe dovuto mantenere ancora quel ruolo così importante? Andromeda sperava che non sarebbe mai arrivato a quel punto. In quel periodo avrebbe fatto di tutto per proteggere i suoi studenti, al costo anche della sua stessa vita. -Signorina Moore, per caso vuole venire con me fare una passeggiata nei dintorni del giardino?- avrebbe propose sorridente, con tono calmo, verso la studentessa Moore.
     
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  7. Alex Moore
     
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    Alex era alquanto sorpresa dall'invito della preside Clarke, però fare una passeggiata le sembrava una buona idea. Acconsentì alla richiesta della preside e, aspettando quest'ultima, avrebbe iniziato a camminare verso la direzione decisa dalla preside. Lo sguardo della studentessa si guardava attorno, era troppo imbarazzata e intimorita anche dalla presenza della preside Clarke. I suoi occhi di ghiaccio vagavano verso qualasisi cosa che poteva attirare la sua attenzione, anche una semplice foglia che volava. Non sapeva di cosa parlare oppure sì. Si voltò verso la preside e prendendo coraggio iniziò a parlare -Preside quest'anno farete qualcosa improssimità di Halloween?- affermò, forse era una domanda un po' ''personale'', nel senso che era una decisione della preside e di certo lei non poteva decidere su fare eventi o altro. Aspetto una risposta della dirigente, in silenzio, precedendo con la camminata, seguendo ogni passo della preside Clarke. Sperava di non essere stata troppo invadente.
     
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6 replies since 14/10/2019, 20:03   67 views
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